Mi sono visto di spalle che partivo

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Albero con la luna sullo sfondo

Sanguemisto compie un omaggio al cantautore genovese Fabrizio DeAndrè, a 20 anni dalla sua morte, per la sua attenzione in tante canzoni agli ultimi, agli umili, agli emarginati, ai diseredati, un tema che sta alla radice della nascita della Compagnia Teatrale fiorentina.
Ispirato a un verso di “Anime Salve”, brano che dà il titolo all’ultimo album inciso da Fabrizio De André nel 1996, “Mi sono visto di spalle che artivo” segue la storia di Samadou Traore, un ragazzo minorenne non accompagnato che giunge in Italia dal Mali, intrecciata alle canzoni di Gian Maria Testa, in un percorso di trasformazione ed empatia.
Un viaggio tra musica, poesia e narrazione che rende omaggio alla memoria di Fabrizio De André e Gian Maria Testa, raccontando la storia di Samadou e le esperienze di migrazione.

Si tratta di una rivisitazione, una seconda edizione del precedente spettacolo “Sguardo Meticcio”, con una nuova drammaturgia e interpretazioni aggiornate. In questa scelta di raccontare la stessa storia, cambiando ogni volta un po’ la narrazione c’è l’obiettivo di Sanguemisto di costruire una sorta di moderna epica delle migrazioni.

Nella locandina è scritto “Dedicato ai migranti, a Fabrizio De André e a Gian Maria Testa”. In questa dedica sono raccolte insieme alcune delle fonti di ispirazione di Sanguemisto. Con la solita coerenza nella messa in scena i linguaggi e i contributi artistici si mescolano, accostando l’uno all’altro ‘i diversi’ più che ‘i simili. Questo spettacolo è un ponte tra culture e storie, celebrando la resilienza, la memoria e l’umanità condivisa.

Locandina dello spettacolo Mi sono visto di spalle che partivo

Stile e linguaggi

Come da tradizione di Sanguemisto, lo spettacolo mescola teatro, musica, danza e video in una sinergia artistica unica. L’integrazione di elementi diversi dà vita a una rappresentazione che va oltre il teatro tradizionale, abbracciando una narrazione moderna ed emozionante.

Repliche e location

Debutto: 15 luglio 2019, Parco dell’Anconella, Firenze
Repliche: 5 ulteriori spettacoli in diversi luoghi, mantenendo vivo il dialogo tra arte e società.

Credits

Regia: Rodolfo Vezzosi
Drammaturgia: Anna Polin
Cast: Rodolfo Vezzosi, Yuri Vezzosi, Anna Polin
Musica: Percussioni: Paolo Casu; Tastiere: Antonio Muti; Chitarra e Voce: Paolo Rafanelli; Voce: Elisa Saveri
Danza: Giovanna Vitale
Video: Giulio Perrone
Regia Tecnica: Filippo Belperio